lunedì 22 ottobre 2012

Il giorno sbagliato.

E' troppo facile essere come lui, si ripeteva, per diluire la sua solitudine. Nonostante tutto il tempo trascorso, non ci aveva ancora fatto l'abitudine. Non riusciva a darsi pace e per questo si dedicava sempre di più al lavoro. Solo ogni tanto si concedeva delle occhiate elusive al calendario, per controllare la situazione. Purtroppo non c'era niente da fare. Per lui era sempre tutto chiuso. Quando capitava il suo turno, le feste venivano rinviate o anticipate al weekend più vicino. Lui fingeva di non vedere e continua a masticare amaro. Senza di me voi non sareste niente, sussurrava, guardando i suoi colleghi. Di tutti, uno era decisamente insopportabile. Amato e stimato da tutti, era il suo esatto opposto. Faceva quello che voleva, forte del lavoro degli altri. Della sua costante fatica. E' troppo facile essere come lui, pensò il Lunedì, guardando il Sabato che usciva dall'ufficio per andarsene a fare una gita in campagna. Senza di me tu non saresti niente, sbuffò, prima di ritornare al lavoro.

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