lunedì 8 dicembre 2008

L'era glaciale


L'era glaciale sta arrivando, canta Tom Yorke, che in quell'occhio perennemente chiuso ha nascosto il segreto del suo talento.
Mentre ascolta, Giorgio guarda fisso la strada, anche se in realtà è perso nella fitta nebbia dei suoi pensieri.
Fa freddo, ma non è questo il motivo per cui Alina ha deciso di surgelare i suoi sogni e conservarli per momenti migliori: è per colpa della notte, che si è presa i suoi sedici anni e sembra non volerglieli restituire più.
Lei non si arrende ed attende il futuro con grande speranza, anche se poi finisce per arrivare sempre e solo lo stesso stramaledetto presente.
Giorgio rallenta e si accosta lentamente a lato della strada, spinto da un bisogno di calore che nessun termosifone potrà mai soddisfare.
Alina sale in macchina con lo stesso entusiasmo con il quale si richiude la portiera , prigioniera di una routine che la rende un oggetto in mezzo a tanti altri.
Giorgio è imbarazzato, rigido come un adolescente che cerca di dichiararsi per la prima volta alla ragazza sbagliata.
Lei si muove con la consapevolezza di un meccanico esperto, e sa come mettere in moto un motore fermo da tempo.
L'amplesso è rapido, quasi maleducato, e se non ha alcun effetto su Alina almeno serve a Giorgio per sfogare un istinto che la natura ha selezionato nel suo cervello.
Finalmente libero dal turbine della passione, lui trova anche il tempo per capire di aver approfittato di un emozione che forse non avrebbe mai dovuto essere sua. 
Vergognandosi, ma solo un poco appena, la saluta baciandola delicatamente sulla guancia.
Lei, stupita da un gesto così banale eppure così umano, lo guarda veramente per la prima volta e gli sorride, prima di perdersi per sempre nell'oscurità.
Giorgio accende di nuovo la radio, riascoltando per l'ennesima volta Idioteque.
Ice age coming, Ice age coming, throw me in the  fire throw me in the fire.
Già, ma dov'è il fuoco?
Fuori comincia a nevicare.

1 commento:

Ele ha detto...

questo è davvero bello!